Cari Soci,
pubblichiamo la lettera di replica voluta dal socio nonché consigliere Galassi. Dispiace osservare ancora una volta che, nonostante i ripetuti tentativi di chiarimento e rappacificazione, non si sia riusciti a superare la barriera venutasi a creare.
Il consiglio neo eletto, per altro composto per 7/9 da consiglieri che hanno ricoperto lo stesso ruolo nel precedente mandato, si augura che la decisione di presentare le dimissioni venga riconsiderata e che Marco Galassi continui a prestare il suo prezioso contributo al Club.
Cari Soci,
come saprete sono stato il presidente del CMAE negli ultimi 12 anni e ora vi scrivo questa lettera che, per la delusione e l’amarezza dei contenuti, non avrei mai pensato di scrivere.
Durante la mia presidenza ho avuto l’onore di festeggiare assieme a voi due anniversari molto importanti per il nostro Club: i primi 50 anni di attività e successivamente anche i 60!
Personalmente sono più di 40 anni che “vivo” la realtà del Club condividendo passione e entusiasmo per questo nostro mondo che ha, come principale scopo, la conservazione e la cultura dei veicoli d’epoca.
Oggi non sono più il vostro presidente, non per mia volontà o disinteresse, ma per una scelta di cambiamento e discontinuità con il passato decisa all’unanimità dai componenti del nuovo Consiglio Direttivo recentemente eletto.
Il Consiglio nella 1^ riunione del 5 ottobre u.s. ha infatti deciso questo radicale cambiamento con una votazione durata in tutto 1 minuto e 30 secondi, senza nessuna segnalazione e senza la minima volontà di dialogo preventivo e, quel che più mi ferisce, senza rispetto per il sottoscritto.
Non recrimino nulla, per quanto mi sarei aspettato un diverso trattamento da parte dei colleghi e in particolare proprio da coloro che sono stati tanti anni seduti al mio fianco in Consiglio e dai quali mi aspettavo maggiore dialogo e trasparenza.
Rendermi conto che gli accordi sulla distribuzione delle cariche fossero già stati presi e pianificati a mia insaputa e di essere stato tenuto all’oscuro di questa nuova visione, mi ha amareggiato perché credevo onestamente che l’ambiente e lo stile di relazione che avevamo tra noi fossero diversi.
Mi è stato detto (e anche scritto) che il nuovo Consiglio eletto (del quale fino ad oggi ho fatto parte) non ha avuto la possibilità di condividere preventivamente con me questa scelta, evidentemente maturata da tempo, per via di alcune contestazioni che mettevano in dubbio la validità dell’Assemblea e per il fatto che il giorno 29 settembre era mancata mia madre e hanno preferito non contattarmi.
Davanti a queste affermazioni, tralascio ogni commento. Non voglio esprimere giudizi su questo comportamento tenuto proprio dalle persone che hanno collaborato con me per tanti anni…
Inoltre, questa azione orchestrata in modo rapido, collegiale e soprattutto “in segreto”, senza nessuna forma di dialogo, evidenzia il fatto che il nuovo Consiglio ha reputato che il lavoro svolto dal Club sotto la mia presidenza in tutti questi anni sia stato qualitativamente modesto o sbagliato.
Ricordo:
• definizione con Regione Lombardia delle norme sulla tassazione dei veicoli storici
• accordo con il Comune di Milano per le deroghe al blocco della circolazione dei veicoli storici e definizione delle deroghe per ingresso Area B e Area C
• utilizzo di spazi pubblici prestigiosi per le nostre manifestazioni: Piazza della Scala, Castello Sforzesco, Palazzo Regione Lombardia, Parco Idroscalo, Via Montenapoleone, Museo Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, Palazzo del Senato, per citarne solo alcuni.
• accordi con privati per disponibilità di immobili storici messi a disposizione del CMAE per eventi quali Cortili Aperti, Book City, ecc…
• normativa che prevede il rifacimento delle targhe d’epoca per i veicoli storici da parte del Poligrafico dello Stato (inserita dal Governo nel decreto Semplificazioni)
Ringrazio i molti Soci che hanno manifestato interesse per il futuro del CMAE inviando varie mail e lettere che esprimevano preoccupazione e disappunto per questo stile di comportamento, ma invito tutti a non creare spaccature perché ne risentirebbe il Club e il lavoro di tanti anni, profuso da molti amici e appassionati che, come me, hanno dedicato al CMAE parte della propria vita.
E’ comunque mio principale dovere ripristinare la verità su alcune informazioni non vere contenute nella “Lettera aperta” inviata ai Soci via mail il 27 ottobre u.s.
Avevo personalmente sconsigliato l’invio di tale comunicazione, avendone letto preventivamente i contenuti, ma non sono stato ascoltato.
E’ infatti falso che mi sia stata proposta la vicepresidenza alla prima riunione di consiglio.
Quella sera mi era stato proposto di continuare a rappresentare il CMAE in sede istituzionale, di continuare ad occuparmi di normative e rapporti con la Pubblica Amministrazione (Comune di Milano, Regione Lombardia e Governo) da Consigliere.
“Rappresentare l’ente” a livello istituzionale è un’attività che richiede un ruolo diverso da semplice consigliere e generalmente viene svolta dal presidente. Pertanto ho rifiutato.
La proposta di nomina a vicepresidente mi è stata fatta alcuni giorni dopo, probabilmente a seguito delle varie lettere ed e-mail inviate da Soci che esprimevano il proprio dissenso e rammarico per le decisioni prese dal Consiglio, pertanto in questo caso non accettabile da parte mia.
Ricordo invece con grande piacere quanto avvenuto anni fa in occasione del “cambio del testimone” tra l’allora presidente, Sergio Coronelli (grande uomo) e il sottoscritto.
Il tutto è avvenuto con rispetto, amicizia e collaborazione reciproca sempre nell’interesse esclusivo del Club.
Il compito del CMAE è di saper dosare e far convivere al proprio interno due principali tipi di attività: da quelle ludiche e creative, pensate a nostro “uso e consumo” come gli incontri in sede, le gite fuori porta, le manifestazioni e le mostre mercato, ma anche le attività “istituzionali”, mirate al riconoscimento e al mantenimento del ruolo di “interlocutore privilegiato” che il CMAE ha saputo raggiungere nei rapporti con le Istituzioni e la Pubblica Amministrazione riuscendo a trasmettere, fino a ora, il valore culturale dei nostri veicoli storici e ciò che essi rappresentano nella storia e nell’evoluzione della società.
In tal senso il CMAE ha una grande responsabilità che è legata al futuro del motorismo storico milanese e nazionale e vi assicuro che basta poco per far perdere al CMAE la posizione di leader che oggi la nostra associazione gode sia a Milano che in Regione Lombardia oltre che a livello nazionale.
Non mi voglio dilungare oltre, il mio desiderio era principalmente quello di ristabilire la verità.
Mi scuso con tutti i Soci e in particolare con quelli che mi hanno votato, ma per coerenza e con grande rammarico, Vi informo che rassegnerò entro la settimana le mie dimissioni irrevocabili dal Consiglio Direttivo del CMAE.
Al CMAE sono subentrate dinamiche e comportamenti che non condivido, che mi impediscono di proseguire con lo stesso spirito e impegno profuso in questi anni.
Con le mie dimissioni lo Statuto prevede che venga cooptato il primo dei non eletti e quindi al mio posto, entrerà Massimo Zecchini al quale auguro buon lavoro!
Ringrazio la nostre Segretarie Marina e Camilla alle quali va il mio personale plauso per l’impegno dimostrato nella gestione dei Soci e delle attività amministrative del nostro Club.
Auguro anche al nuovo Presidente, al Vicepresidente e a tutto il Consiglio Direttivo un futuro ricco di soddisfazioni e grandi successi.
Ma desidero ringraziare soprattutto voi Soci per questi decenni di amicizia e per la passione comune che ci hanno legato fortemente.
Un fraterno abbraccio a tutti e voi ed un arrivederci quando possibile
Milano 5 novembre 2020
Marco Galassi